IN RICORDO DI ANDREA POLO
di Pasquale Frisi
Un laconico messaggio pervenutomi a mezzo WhatsApp lo scorso 28 maggio mi informava della scomparsa di Andrea Polo. Chi era Andrea Polo e cosa ha a che fare con la nostra Comunità? Il nome Andrea da noi non è tanto in uso: assolutamente sconosciuto il cognome Polo. Andrea, che ha vissuto interamente la sua vita a Roseto Pennsylvania, aveva parenti emigranti da Roseto Valfortore (sua nonna, una Cacciacarro, era emigrata a Roseto Pennsylvania alla fine dell’800, come tanti altri rosetani). Per le sue origini parlava perfettamente il nostro dialetto e conosceva i luoghi del nostro borgo a menadito pur non essendoci mai stato. Già, era proprio questa la sua particolarità; aveva origini rosetane, origini di cui andava fiero e conservava piena memoria, limpida e scintillante di un luogo solo vissuto nei racconti della nonna. Tre anni fa, in visita con la mia famiglia alla nostra cittadina d’Oltreoceano, Roseto Pennsylvania, ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Andrea, un pensionato che, come altri nostri emigranti d’America, aveva lavorato presso una cava di ardesia. Nel 2016 aveva 83 anni, forse già allora col problema che lo ha portato oltre questa vita, ma arzillo nell’animo e desideroso di ascoltare e toccare ogni parola ed ogni persona che avesse a che fare con la sua Roseto italiana. Oltre al piacere del dialogo in un ben conservato dialetto, la cosa che più ci meravigliava era la sua capacità di percorrere visivamente le strade e gli angoli di Roseto Valfortore senza averli mai calpestati. Con noi c’era mia cugina Rosetta, che vive in Canada, a Mississauga e suo marito Antonio, il più farraginoso a soddisfare il mio desiderio di accompagnarmi nell’avventura americana, qualificando sempre una risposta disinteressata alla possibilità di riscontrare sentimenti di appartenenza. Invece, la conoscenza e il racconto di Andrea ci scosse e non poco, Antonio rimase incredulo di poter ascoltare un vecchietto bramoso di dimostrare la sua italianità, la sua appartenenza alla nostra cittadina. E via via Andrea snocciolava il suo racconto per le strade di Roseto, partendo dal “Titolo”, indicando ogni luogo, ogni angolo, sino ad arrivare ai due platani, alla Fontana Vecchia dove “mammona”, con grossi sacrifici, ma con tanta allegria, lavava i panni insieme alle sue coetanee. In questi ultimi tre anni più volte ho avuto il piacere di sentire Andrea rinnovandogli quel desiderio di vederlo in mezzo a noi, qui a Roseto. L’ultima telefonata verso la fine di aprile di quest’anno purtroppo senza risposta, lasciando presagire ciò che poi è stato comunicato. Con gli amici di Toronto, Joe Falcone, Flavio Capobianco, Tonino Converso, Michele Carpino ed altri, si condivideva pienamente il desiderio di organizzargli e fargli vivere una breve vacanza qui a Roseto, semmai alla Madonna del Carmine. Eravamo convinti che avrebbe trovato grande ospitalità nel cuore di tutti, ma l’età e le sue precarie condizioni di salute, non glielo hanno concesso. Ora il tuo corpo riposa in pace nel cimitero adiacente alla Chiesa del Carmelo in Roseto Pennsylvania che accoglie le spoglie dei defunti, lì emigrati; a fargli compagnia ci sono i nomi di nostri concittadini stampati sulle tante lapidi: La Penna, De Cesare, Donatelli, Figliola, Sabatino, Finelli, Zita… Caro Andrea, hai amato e desiderato tanto la tua Roseto, ora il tuo spirito è libero e può andare dove vuole Personalmente sono convinto che sei qui in mezzo a noi: tu sia il benvenuto.